Il sito di BBS Italia, associazione di cui anche ALI fa attualmente parte, ha pubblicato alcuni giorni fa, senza consultarci, la seguente affermazione relativa alla società Fabio Tosolin & Associati:

“secondo FT&A, l’unica BBS degna di questo nome é quella svolta da consulenti formati da FT&A ed applicando il protocollo di FT&A”.

La frase ha suscitato la reazione di FT&A, la quale ha invitato BBS Italia a rettificare le sue affermazioni pubblicando la seguente dichiarazione:

““Secondo FT&A, l’unica BBS degna di questo nome é quella svolta da chi ne ha i titoli accademici e soprattutto ne rispetta il protocollo frutto delle ricerche sperimentali pubblicate sulle riviste scientifiche di riferimento, in primis il Journal of Organizational Behavior Management (JOBM)”.

Ci sia concesso qualche commento.

Al riparo della sua affermazione, FT&A scrive nel suo sito:

“FT&A è il solo studio di consulenza direzionale in Italia ad applicare le metodologie e le tecniche di Organizational Behaviour Management, derivate dalle scienze del comportamento e in particolare dalla Behavior Analysis”.

Noi respingiamo questo sillogismo. Sotto il nome di BBS (un nome storico, non un marchio di qualcuno) va un insieme di discipline e di metodologie molto complesse, non facilmente costringibili all’interno di un pur meritorio ma blindato protocollo. Osservando che esistono peraltro altre autorevoli linee guida, vogliamo sottolineare che l’applicazione delle metodologie BBS – in cui ALI può vantare sostanziali e misurabili successi – richiede, oltre a competenze specifiche, competenze organizzative maturate attraverso lunghe esperienze aziendali, filtrate e rafforzate mediante lo studio delle teorie in materia.

ALI ritiene che, come per ogni altro insieme di strumenti gestionali, l’applicazione delle metodologie BBS vada sempre personalizzata a livello aziendale, dopo un accurato esame delle specificità organizzative e culturali dell’azienda interessata. Perciò apprezziamo, conosciamo ed applichiamo gli standard, ma siamo anche consci dei loro limiti.

In definitiva respingiamo il sillogismo FT&A secondo cui, in sintesi, l’unica BBS è quella del “Protocollo”, noi (FT&A) siamo i soli ad applicare il Protocollo in Italia, pertanto l’unica BBS in Italia è la nostra. Cari amici di FT&A, questo ci sembra  il vostro limite, non la vostra forza.

La replica inviata da FT&A all’ing. M. Tripiciano (BBS Italia) si conclude con una frase che lascia allibiti:

“A livello epistemologico, dell’ortodossia scientifica non è arbitro il mercato ma il rigore e il rispetto del metodo scientifico e dell’analisi statistica. Il mercato è arbitro solo del successo commerciale, dellacapacità di un operatore di intercettare una domanda, di offrire un prodotto a un prezzo competitivo e in modo convincente, di realizzare margine: di qui si spiegano i successi di Vanna Marchi e del Mago Otelma, che di scientifico hanno poco ma sono riusciti a convincere molte persone a dare i loro denari senza vedere poi risolti i loro problemi. Dicesi truffa.”

Non possiamo non rilevare e portare a conoscenza di chi ci legge l’incredibile scadimento di stile nel quale è incorsa FT&A. Il buon gusto e la deontologia professionale  di chi indirizza  queste allusioni ai propri concorrenti, usando il termine “truffa”, si commentano da soli. Per quanto riguarda ALI, che ne è toccata in quanto associata a BBS Italia, non possiamo che dichiararle irricevibili, e quindi rinviarle al mittente, con un inevitabile senso di pena.

 

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